L’ansia da coronavirus è una risposta normale a una situazione senza precedenti.

Non esiste un vaccino, nessuno di noi è immune, non esiste un proiettile d’argento. Ciò che è, tuttavia, a nostra disposizione per aiutare a ridurre al minimo l’impatto potenzialmente fatale della pandemia di Covid-19, è il nostro comportamento; cosa facciamo, cosa diciamo e cosa consumiamo. Il nostro comportamento può salvare vite.

Stiamo affrontando un presente che vede attuate misure senza precedenti in tutto il mondo.

Ho trovato estremamente evocative le parole di una mia paziente, in ansia per la salute già cagionevole dei suoi genitori e impressionata dai cambiamenti che vede intorno a sé in questo periodo, con le strade vuote e la gente che ti guarda con occhi pieni di paura.

Sembra di essere al cinema quando si guarda uno di quei film di paura, che poi il film finisce, tu esci e magari ancora per un paio d’ore ti senti angosciato, ma poi tutto passa.
Qui invece, dottoressa, l’incubo continua, non finisce dopo qualche ora.

Ansia da Covid-19

Le persone sono comprensibilmente ansiose: siamo preoccupati per la nostra salute, la salute delle persone che amiamo e il benessere dei membri vulnerabili della famiglia. L’ansia è una risposta umana del tutto normale a una situazione anomala.

A questo si aggiunge la prospettiva di un prolungato isolamento sociale, molti hanno paura di ritrovarsi soli a dover affrontare una minaccia sconosciuta.

Molti di noi si sentono agitati, spaventati, terrorizzati in questo periodo. Sono frequenti le difficoltà di addormentamento, così come i risvegli notturni in preda al panico con la sensazione di costrizione al petto e il battito cardiaco accelerato. La pandemia di Covid-19 arriva al cuore di tre delle paure umane fondamentali: perdita di controllo, isolamento sociale e morte.

Quando le società sono colpite da una crisi come il coronavirus, da un disastro naturale o da un attacco terroristico, l’illusione del controllo ci viene strappata via. Ci riscopriamo come le creature vulnerabili, fragili e interdipendenti che siamo veramente.

Con le misure straordinarie adottate per il contenimento del contagio ci è venuto a mancare il conforto che ritroviamo nel sentirci parte di un gruppo.

Siamo anche costretti a considerare la nostra mortalità, la possibilità, che ora sentiamo più vicina e concreta, di morire. Ed ecco che quelle domande che normalmente ci sfiorano appena, ora diventano sempre più pressanti: la mia vita ha avuto importanza, sarò ricordata, avrei potuto vivere e amare in modo più completo?

Ansia prolungata e benessere psicologico

Questa è una situazione di emergenza che ha richiesto una risposta di emergenza. Tuttavia, gli esseri umani non possono rimanere indefinitamente in uno stato di allerta. Svariate ricerche hanno studiato gli effetti sul sistema nervoso dello stress cronico e tutte sono giunte alla conclusione che stati di intensa ipereccitazione psicologica ed elevati livelli di allerta sono dannosi per il benessere umano.

Proprio sulla base di questi studi è possibile affermare che il ciclo mediatico non-stop del coronavirus è irresponsabile da parte delle emittenti. È questione di tutela non solo della salute fisica delle persone, ma anche della loro salute mentale. Non a caso il numero dei TSO (Trattamenti Sanitari Obbligatori) è in continua crescita in questa emergenza sanitaria. Cedono i nervi a medici e infermieri che, pur essendo sempre in prima linea nella lotta all’emergenza, sono purtuttavia membri forti della nostra società, pensiamo a cosa può accadere ai membri più fragili, psicologicamente vulnerabili già prima del Covid-19.

Un altro elemento che sta andando a complicare ulteriormente la situazione è il passaparola sui social. Se da una parte è profondamente umano il bisogno di confronto con il gruppo per ritrovare equilibrio e serenità, dall’altra un eccesso di informazioni ed emozioni negative creano un effetto boomerang molto pericoloso per la stabilità collettiva.

Noi trasmettiamo e captiamo gli stati d’animo in una continua interazione reciproca – un’economia sotterranea della psiche – nella quale alcuni incontri si rivelano tossici, altri corroboranti. (Daniel Goleman)

C’è un contagio emotivo nelle conversazioni che stiamo avendo, il contenuto e il tono hanno un impatto. Le parole danno forma al nostro mondo. Le nostre parole, le nostre conversazioni possono alimentare ansia, discordia e panico, ma possono anche avere l’effetto opposto di calmare, unificare e ispirare un comportamento responsabile.

Gestire l’ansia emergente e ristabilire benessere mentale

Siamo responsabili del nostro benessere psicologico, sempre, ma ancora di più in un momento storico così complesso e dai delicati equilibri. Trovare strategie di contenimento della propria ansia è di fondamentale importanza. Mai come prima d’ora il nostro benessere individuale è strettamente correlato al benessere collettivo: dobbiamo stare bene noi, per fare stare bene gli altri; e viceversa.

Fermo restando che ogni persona è una storia a sé, con le sue specifiche caratteristiche e risorse, interessi e fragilità, voglio comunque lasciarvi un breve vademecum per la gestione “fai da te” dell’ansia:

  • Rispettare le misure di contenimento che ci sono date dagli organi competenti è un valido aiuto, ci può dare un senso di sicurezza.

  • Tenerci informati è utile, ma dobbiamo essere autodisciplinati ed esigenti rispetto alle fonti informative e al loro consumo. Lasciarsi coinvolgere dai social è la cosa più semplice, ma anche la più pericolosa. Mettere un timer (es. di mezz’ora) e poi imporsi di uscirne e fare altro può rappresentare un buon compromesso.

  • Connetterci con gli altri ci permette di trovare conforto. Utilizziamo le videochiamate regolarmente per sentire parenti e amici. Usiamole anche se ci sentiamo poco esperti: questa è occasione di crescita e apprendimento per tutti!

  • Troviamo delle fonti di distrazione e di svago (es. rivediamo i nostri film preferiti, soprattutto quelli con un lieto fine).

  • Facciamo attività motoria quotidianamente. L’ansia causa aumenti dei livelli di adrenalina presente nel corpo, “mette l’organismo in uno stato generale di allerta, preparandolo all’azione” (Goleman). L’attività motoria (es. fare ginnastica o ballare a suon di musica) ci permette di scaricare la tensione interna.

Si tratta di suggerimenti di massima, che possono comunque fare la differenza. In ogni caso, se senti che la situazione sta degenerando e i sintomi della tua ansia peggiorano in modo esponenziale, chiamami e chiedi un consulto online. Prenditi cura del tuo benessere, fallo ora.

Se cerchi spunti di riflessione o strategie valide per le tue difficoltà psicologiche, puoi continuare con la lettura di altri articoli.